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martedì 11 giugno 2013

2013, June 11th


The new solutions make the everyday work an interesting laboratory of life. The gradually introduction of new techniques in masonry and architecture helps the local workers to assimilate the new concepts of construction.
Following the idea that every advancement needs the right time to be assimilate, we wait and observe the slow but inevitable evolution of the local houses… from “ravinala” (leafs) and wood to concrete.

 The bricks are built in series before to rise the walls.


 Stefano is working at a mould of an arch.









The example of the bricks in concrete built by specific pre-shaped mould was only the first step to an infinity variety of different ones. Bricks, arches, and steps for stairs are already well assimilate in the by the locals… the main idea is that everything must be easy, cheap, intuitive, and repeatable.


Even the arches of the bridge built in the 2010 were prebuild and then brought to the location.

What we are experiment now is a new method to build terrace and solai avoiding wood:



 
 











lunedì 23 luglio 2012


23 luglio 2012


…sono il frutto dell’esperienza di Stefano applicata alla tradizione locale sull’utilizzo della foglia della Palma del Viaggiatore, il ravinala.
Il ravinala (foglia in malgascio) ha una fibra molto resistente e flessibile e quando viene montata in serie, con lo stesso principio di sovrapposizione della tegola, ha la caratteristica di essere leggera e perfettamente impermeabile.
Un'altra importante qualità di questa tecnica di costruzione è la caratteristica di rendere i tetti particolarmente resistenti ai cicloni. Il ravinala pur non permettendo nessuna infiltrazione esterna è estremamente permeabile dall’interno, ossia permette all’aria, che si incanala durante le tempeste tropicali, di uscire verso l’alto senza provocare nessun danno rilevante alla struttura.

Le modifiche apportate da Stefano riguardano in larga parte l’ossatura portante del tetto. Un resistente e leggero sistema a capriate collegate tra loro da pali traversi sui quali vengono poi fissate le foglie stesse. La struttura, essendo montata sull’ultimo degli anelli in cemento armato dell’edificio in costruzione, ha una base solida su cui ancorarsi, risultando quindi anche estremamente duraturo nel tempo. Le prime case costruite con questa tecnica risalgono a venti anni fa e sono ancora perfettamente funzionali, l’unico problema è la vulnerabilità della foglia stessa agli agenti esterni che ne obbligano la sostituzione ogni dieci anni, contro i tre o quattro della casa tradizionale malgascia. La differenza, oltre che nella solidità della struttura, è nella pendenza stessa del tetto, che evitando la formazione di ristagni riduce la velocità di deterioramento della foglia.